martedì 12 marzo 2013

Al Tpo dibattito con Ulivieri

Nessun gesto plateale, ma un incontro tra Uisp e componenti tecniche della Figc è il primo passo stabilito nel dibattito del 9 marzo per un percorso di cambiamento delle norme che oggi limitano l'integrazione nel calcio. Il tutto nel contesto di Enolibrì, manifestazione a cura del centro sociale Tpo

Renzo Ulivieri a Enolibrìdi Francesca Zilio

BOLOGNA - Palla al centro e si discute intorno a un tavolo e a una bottiglia di vino sabato 9 marzo a Enolibrì, evento di degustazioni di vini e presentazioni di libri di case indipendenti ospitato dal centro sociale Tpo di Bologna. Questa è un'anteprima del dibattito su "Gioco anch'io", campagna lanciata da squadre e polisportive di base per reclamare, come diritto di cittadinanza per tutti i migranti, la possibilità di praticare sport a qualsiasi livello e senza nessuna preclusione legata alla provenienza. Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione italiana allenatori calcio (Aiac) si intrattiene amichevolmente con Max Gallob dell'associazione "Sport alla rovescia" - promotrice di Gioco anch'io -, Carlo Balestri della Uisp e l'organizzatore Roberto Terra, presidente della squadra di calcio Hic sunt leones Football Antirazzista. Il clima cordiale della serata si ritrova anche sul palco del Tpo quando i 3 ospiti si confrontano sulla richiesta di Gioco anch'io al Coni e alle federazioni sportive di revisionare i regolamenti dei tesseramenti che fanno capo alla legge Bossi-Fini (legge 9192) sulla cittadinanza. Roberto Terra introduce l'argomento raccontando l'esperienza della sua squadra che, essendo meticcia, non si è potuta iscrivere ai campionati di calcio della federazione a causa di questa legge basata sulla cittadinanza di "sangue" (ius sanguinis) e non su quella di "suolo" (ius soli).

Immediato il sostegno di Max Gallob, che lancia una provocazione a Ulivieri chiedendogli un gesto eclatante come quello di incatenarsi ai cancelli della Ficg per sostenere la loro battaglia. Possibilità esclusa dal mister, disponibile però a trovare un punto d'incontro. "Dietro a queste norme applicate dalle federazioni c'è una storia - spiega Ulivieri - quella dei predatori di talenti che illudono giovani delle popolazioni più povere col mito del calcio italiano". Il fenomeno ha colpito in vari episodi anche l'ambito dilettantistico, oggi però i controlli sono più vigili e i casi sono diminuiti. Pur difendendo le motivazioni che stanno dietro ai limiti federali, lo stesso Ulivieri è d'accordo nel rivedere le regole sulla base del principio d'uguaglianza. Gallob comprende il senso delle norme, ma ribatte ponendo l'accento sulla società in evoluzione: "È una questione di civiltà, di discriminazione dell'uomo in quanto cittadino. Le federazioni possono stare al passo col tempo ma finora ho avuto la sensazione del rimpallo tra i ruoli".

Carlo Balestri si sgancia dalla questione delle catene promuovendo l'idea di liberarsi dai laccioli della burocrazia. A testimonianza della discriminazione di fatto causata dall'attuale legge porta esempi che riguardano 7000 bambini immigrati di seconda generazione, che con difficoltà accedono all'attività sportiva federale non avendo la cittadinanza. "Il discorso è generale, non si può relegare a determinati settori - sostiene Ulivieri -. Ci siamo dimenticati di essere cittadini del mondo e se non ritroviamo questo valore non faremo passi in avanti". Max Gallob rilancia, convinto che un gesto teatrale possa sollevare il problema: "Lo sport popolare non è un elemento folkloristico, secondo me è proprio questo il 'vero' sport". Il punto finale lo segna però Ulivieri che, lasciando cadere le provocazioni, avanza l'idea concreta di un incontro tra Uisp e le componenti tecniche della federazione (associazione allenatori, calciatori e arbitri) più sensibili a questi temi.

Paolo Castaldi durante il live painting a EnolibrìIl dibattito si chiude dunque con un progetto d'incontro costruttivo a dimostrazione del fatto che il percorso di cambiamento delle norme va condiviso da associazioni e istituzioni. Epilogo dell'evento la consegna della maglia "Ribellarsi è giusto" al mister Ulivieri da parte della squadra Hic sunt leones. La serata di Enolibrì è proseguita, tra libri e degustazioni di vini, con la presentazione di Paolo Castaldi della sua graphic novel "Diego Armando Maradona" (ed. Becco Giallo) accompagnata dalla musica dal vivo a cura de' "La linea del pane" e painting in diretta dell'autore.

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