lunedì 25 marzo 2013

Atl. San Lazzaro-Independiente 1-3

Come in altre occasioni in passato, è nel momento di maggiore difficoltà che è emerso il carattere dell'Independiente. Dopo due brutte sconfitte e con la rosa in emergenza, ci voleva una grande prova per far punti sul campo di una delle squadre più forti del girone e questa è arrivata. Squadra attenta, concentrata, determinata al punto giusto e capace questa volta di concretizzare le occasioni create (il numero di quelle fallite è ancora altino però).
Il primo tempo è stato forse più equilibrato, anche se il San Lazzaro non ha mai tirato in porta. Varie volte invece l'Independiente è arrivato dalle fasce con Lorenz e Forme, ma il cross in mezzo all'area veniva sempre intercettato da un difensore avversario. Sul campo sintetico è più semplice giocare rispetto al sofferente campo di Via baracca e le trame di gioco riescono più semplicemente, si può quindi sfruttare la velocità sia di Forme che di Baba. E' però nel secondo tempo che succede di tutto e si decide la partita. I frutti delle trame di gioco costruite nel primo tempo arrivano nella ripresa. Jack batte una punizione dal limite dell'area, traversa piena, la palla ritorna in mezzo all'area e questa volta Lorenz è lesto e la palla va dentro è 1-0. L'Independiente riesce a controllare la reazione del San Lazzaro e riesce pure a radoppiare. Sugli sviluppi di una rimessa laterale, Lorenz lancia sulla destra in area Enrico che mette in mezzo rasoterra e questa volta Baba si fa trovare al punto giusto e al momento giusto ed è 2-0.
Da questo momento in poi la partita diventa nervosa, aumentano le proteste, il pubblico di casa si scalda con l'arbitro e nel giro di qualche minuto viene prima espulso l'allenatore, poi due giocatori, uno per fallo, l'altro per offese all'arbitro. Il clima si scalda perchè il San lazzaro prima colpisce una traversa e poi, sull'unica mezza sbavatura a centrocampo dell'Independiente, trova il gol che accorcia le distanze. La partita si riapre, l'Independiente avrebbe in ripartenza le occasioni per chiudere la partita, una con Baba e due con Lorenz, che trova pure un palo, ma è Forme in azione solitaria a trovare il terzo gol che chiude la partita.
L'Independiente ha vinto meritatamente una partita giocata con la concentrazione e l'intensità giusta, a differenza degli avversari è riuscita a mantenere la calma e questo è stato determinante per l'esito della partita.
La prossima partita, anticipata a giovedì sera, sarà la sfida con gli imbattuti primi della classe dell'Atletico San Bortolo, un altro difficilissimo match.

La Polisportiva Independiente in Tunisia

Una delegazione della Polisportiva Independiente sarà in Tunisia durante il Social Forum Mondiale nei prossimi giorni. Farà parte a sua volta della delegazione dell'Associazione Sport Alla Rovescia che seguirà le attività legate allo sport all'interno del forum. Poi la delegazione si sposterà nel sud della Tunisia all'interno della Carovana "Liberté e Democratie" promossa dall'Associazione Ya Basta. Di seguito l'appello della Carovana.


Sono passati poco più di due anni da quando manifestazioni e proteste di grande intensità e forza hanno iniziato a ripetersi con continuità in Nord Africa e in Medioriente, generando dei cambiamenti storici con pochissimi precedenti.
A due anni di distanza, le situazioni nei vari Paesi, travolti dalle proteste, sono molto diverse ma vi si notano dei tratti comuni. Le grandi mobilitazioni della ‘primavera araba’ oggi si scontrano con forme politico-istituzionale che vorrebbero chiudere spazi di libertà e di costruzione di un futuro diverso.
Contro questa deriva sono riprese un po’ dappertutto, ma con grande forza e risonanza, in Egitto e Tunisia, le manifestazioni multitudinarie, le proteste in piazza che ci segnalano come la ‘primavera araba’ non sia stata solo una ventata passeggera ma come sia in corso una vera rivoluzione, con tutti i suoi flussi e riflussi, i suoi limiti e delusioni, le sue innovazioni e potenzialità, che si è radicata nelle modalità del vivere quotidiano di uomini e donne insofferenti alle rigide imposizioni, che rivendicano le libertà individuali come ‘status civile’ irrinunciabile.
Questa trasformazione, antropologica, sociale e multitudinaria si innesta su una pregressa - ora in caduta libera - crisi economica.
Per scambiare esperienze percorsi e desideri con chi sulle coste del nostro mediterraneo sta affermando con determinazione che indietro non si può tornare, che richiede a gran voce giustizia sociale, libertà e democrazia reale saremo al Forum Sociale Mondiale a Tunisi.
Continueremo la nostra presenza visitando nel sud della Tunisia le realtà di base che stanno dando vita ad esperienze concrete di informazione libera attraverso l'attivazione di tre media center che stiamo attivamente sostenendo.
La Carovana sarà presente a Tunisi per il Forum Sociale Mondialeche si svolge dal 26 al 30 marzo e dal 31 marzo si sposterà a Sidi Bouzid, Regueb e Menzel Bouzaiane.
- Promossa da:
In coalizione Associazioni Ya Basta
Emilia Romagna - yabasta.bologna@gmail.com tel. 0516493234
Marche - yabastamarche@libero.it tel. 3345804775
Nord Est - nordest@yabasta.it tel. 3403508437
Perugia - riccardo@yabastaperugia.org tel. 349 5821234
Per adesioni carovanatunisia2013@yabasta.it
Adesioni: Associazione Sport alla Rovescia Palestra Popolare TPO (Bologna), Polisportiva Assata Shakur (Ancona), Palestra Popolare Rivolta (Marghera), Polisportiva Independiente (Vicenza), Aut Side Social Football (Rimini), Polisportiva Ackapawa (Jesi), Polisportiva San Precario (Padova), Hic sunt leones Football Club (Bologna)

mercoledì 20 marzo 2013

San Francesco-Inde 2-1 e Inde-Dlf 1-3

Un unico report per queste due partite non è dovuto solo al fatto che sono state due partite giocate una a pochi giorni dell'altra, ma anche perchè ci sono molti elementi in comune purtroppo.
Partiamo dal primo che può essere banale, ma queste partite le ha perse l'Independiente, non le hanno vinte gli avversari. Ci sono tanti fattori che hanno portato a queste due sconfitte, ma le numerose occasioni per chiudere le partite le ha fallite l'Independiente, mentre i gol li segnavano gli altri, sfruttando al massimo quello che creavano per errori difensivi.
Purtroppo lo schema delle due partite è lo stesso: l'Independiente fa le partite, avversari inesistenti in attacco, l'Independiente non riesce a segnare, non sfrutta le occasioni numerose che crea, ma alla fine si sblocca e va in vantaggio. Sia con il San Francesco con il gol di Enrico, sia con il Dlf con il gol su punizione di Forme le due partite si erano messe bene e il gol era il faticoso coronamento di un vantaggio meritato. Poi nel momento in cui bisogna chiudere e gestire il vantaggio, arrivano i dolori. Il San Francesco riesce a fare un "uno-due" e in pochi minuti ribalta il risultato, anche se il secondo gol è un po' viziato da un fallo su Cheru nel colpire di testa.
Il Dlf segna tre gol tutti su palla inattiva, il primo direttamente dalla bandierina di calcio d'angolo, un rimbalzo strano dovuto a un terreno non certo ottimale, spiazza ed inganna tutti. Il secondo e il terzo gol su delle punizioni e corte respinte comode sotto porta da parte degli avversari lasciati inspiegabilmente soli in area. Bravi gli avversari a sfruttare queste occasioni. La sintesi delle due partite è che l'Independiente non riesce mai a segnare, butta al vento una decina di occasioni, gli avversari fanno due o tre tiri e fanno due o tre gol. D'altronde bisogna prendere atto che le partite le vince chi la butta dentro di più. Come penso si sia ben capito un altro elemento in comune di queste partite è la difficoltà cronica ad andare in gol.
Premesso e chiarito che quindi non si perde per colpa dell'arbitro, tuttavia i rigori clamorosi negati in entrambe le partite sul 1-1 hanno sicuramente condizionato le partite. Quello negato a Forme contro il Dlf ha dell'incredibile, è il classico "rigore grande come una casa" che perfino una talpa vedrebbe per la sua nitidezza e limpidezza. Forme dalla fascia si accentra bevendosi mezza difesa in dribbling, entra in area e dal fondo viene atterrato con la classica scivolata del difensore che non può fare altro per fermarlo. L'arbitro lascia correre.
Una differenza però forse tra le due partite c'è... Con il San Francesco è stata una partita corretta, con una sola ammonizione, mentre con il Dlf no. Bisogna dire che in questa squadra militano alcuni giocatori che potrebbero tranquillamente vincere il pallone d'oro dell'antipatia e dell'insulsità. C'è modo e modo di "avere esperienza" e onestamente a 40 anni ripetere i difetti e gli aspetti più negativi del calcio fa un po' tristezza.
Non è il momento di abbattersi invece per l'Independiente, non è un momento facile, la rosa è ridotta all'osso e in continua emergenza. Bonca e Cristian infortunati da tempo e fino a fine stagione; la fine del programma di accoglienza del governo il 28 febbraio ha avuto come conseguenza che abbiamo dovuto a malincuore salutare i rifugiati e quindi non abbiamo più Moses, Steven, Richard, Ibrahim, Mark, che hanno scelto di tentar maggior fortuna chi a Malta, chi in Francia; a ciò bisogna aggiungere Cipo via per lavoro e chi puntualmente è infortunato o con la febbre (con il Dlf mancavano Gasta, Paki e Manna per queste ragioni) e si fa fatica ad arrivare ad undici, quindi senza la possibilità di fare cambi. Ora dobbiamo poi allungare la lista con Musta, a cui è stato scheggiato un dente ieri sera (alla faccia che era stato lui a provocare il tutto...) e Baba con il labbro aperto, in seguito a un contrasto con un avversario. I reduci rimasti dovranno andare all'assalto sabato del campo dell'Atletico San Lazzaro, sicuramente una sfida molto ostica. Avanti Independiente!

martedì 19 marzo 2013

Report Nai Khanom Tom Day


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Ogni 17 marzo in Thailandia è festa nazionale per la Muay Thai. Si ricorda la figura di Nai Khanom Tom, considerato il padre della Muay Thai. Leggenda vuole che nel 1767 i Birmani invasero l'attuale Thailandia e fecero prigionieri dei thailandesi che furono portati in Birmania. Durante una festa religiosa il re birmano organizzò un incontro tra i prigionieri thai e il migliore guerriero birmano di Lethwei per vedere quale arte marziale fosse superiore. Nai Khanom Tom fu il guerriero thai prescelto e vinse l'incontro e in cambio ottenne la libertà e decise di fare altri incontri per dare la libertà agli altri prigionieri thai, vincendoli tutti e nove di fila.
Ovviamente non erano incontri con un tot di round e non si vinceva ai punti e il ko coincideva in molti casi con la morte dello sconfitto.
E' con questo spirito e per sottolineare gli aspetti culturali della disciplina che la Palestra Independiente e il settore Muay Thai ADO Uisp hanno organizzato per sabato 16 marzo il "Nai Khanom Tom Day". Una giornata che ha avuto come momento clou cinque incontri, ma che ha visto anche un banchetto di piatti tipici thailandesi a finanziamento del progetto di cooperazione nel nordest della Thailandia portato avanti dall'Asd I Cinque Elementi di Padova; il progetto include la costruzione di un Camp di Muay Thai, la collaborazione con la Scuola distrettuale per l'insegnamento della lingua inglese e il sostegno del Comitato "Donne di KlangYai".
Da un punto di vista atletico si è voluto dare più spazio ai principianti, infatti ad esempio per gli atleti della Palestra Independiente in alcuni casi è stato il primo incontro.
La formula dell'incontro è quella dei tre round da due minuti per i classe N, mentre per i classe C quattro round da due minuti. Ci sono stati cinque incontri. Ad aprire le danze è stato un derby tutto interno alla Cinque Elementi di Padova tra Nicola Pizzeghello e Fabio Condomiti, concluso con la vittoria del secondo.
Il secondo incontro ha visto Luca Martinazzo della Palestra Independiente contro Luca Geron di Cinque Elementi. Netti progressi di Luca Martinazzo che, rispetto al primo incontro di un mese fa, è parso sia più determinato e soprattutto migliorato dal punto di vista del fiato e della tenuta fisica, che lo ha portato a vincere l'incontro.
Il terzo incontro ha visto un esordio per la Palestra Independiente con Francesco Boaria che ha sfidato Davide Pettenuzzo. Francesco riesce a strappare un pareggio meritato per la determinazione e il coraggio dimostrato sul ring.
Il quarto incontro vedeva il ritorno di Beppe Giunta, primo e storico guerriero della Palestra Independiente, contro Marco Boldrin della Palestra Popolare Rivolta. Netti i miglioramenti di Marco rispetto al suo primo incontro a dicembre, altrettanto netta la difficoltà di Beppe, che paga la pausa di due mesi negli allenamenti. Marco nel primo round utilizza molto i pugni, ma è nel secondo round che con due ginocchiate all'altezza delle costole di Beppe a far suo l'incontro. Beppe, in carenza di fiato, risente pesantemente di questi due colpi ed abbandona. Vince meritatamente Marco. Questo incontro dimostra come in questa disciplina, l'allenamento e lo spirito di sacrificio siano determinanti.
L'ultimo incontro ha visto fronteggiarsi Enrico Asnicar della Palestra Independiente e Mattia Crivellari della Cinque Elementi. Mattia ha più incontri ed esperienza alle spalle di Enrico, ma è un po' a corto di allenamento, ne viene fuori un bel match equilibrato. Enrico si difende bene e riesce a far centro con alcuni bei colpi. Alla fine il verdetto è di parità.
E' stata una bella giornata di cultura e pratica della Muay Thai. E' sempre affascinante lo spirito di questa arte marziale caratterizzato dal confronto duro sul ring, ma accompagnato da lealtà e rispetto tra i due sfidanti, che durante l'incontro se le danno di santa ragione, ma appena risuona il gong ci si abbraccia sorridenti e soprattutto per i principianti contenti di essere arrivati fino alla fine dell'incontro a prescindere dall'esito, perchè consapevoli di aver dato il massimo.




martedì 12 marzo 2013

Nuovi corsi per la Palestra Independiente


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A partire da Venerdì 15 Marzo partiranno dei nuovi corsi organizzati dalla Palestra Independiente.
Si amplia il settore dedicato al Tai Chi della Palestra Independiente con due nuovi corsi che vanno ad affiancare quello delle 18.30 già consolidato.

IL VENERDI'

ore 17.00-18.00 STRETCHING DEI MERIDIANI e MARCE della SALUTE QI-GONG (per chi ha bisogno di sciogliere, rilassare, ossigenare il corpo)
12 lezioni fino al 14 Giugno con costo di 100 euro

ore 20.15-21.15 FORMA 16 CODIFICATA DI TAI CHI (primo approccio al Tai Chi)
12 lezioni fino al 14 Giugno con costo di 100 euro.

la prima lezione è sempre di prova gratuita.



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LUNEDI' 18 MARZO ore 19.00-20.30
parte un corso di Difesa Personale 
Krav Maga
aperto a tutti, senza limiti di età, permette di acquisire sicurezza interiore e capacità di reazione nelle situazioni difficili ed impreviste
Per iscrizioni o info: 3776795918
Docente: Francesco Pani

Nai Khanom Tom Day


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SABATO 16 MARZO 2013 ore 19.00
presso PALESTRA INDEPENDIENTE
al Cs Bocciodromo, Via Rossi 198, VICENZA

NAI KHANOM TOM DAY
Per ricordare il padre fondatore della Muay Thai, una serie di incontri tra palestre venete del settore Muay Thai ADO Uisp.

Organizzano: Settore Muay Thai ADO Uisp, I Cinque Elementi ed ovviamente Polisportiva Independiente

Nella stessa giornata è organizzata una cena irlandese a base di Guinness.

Collage razzista

Ecco tre articoli che purtroppo segnalano episodi di razzismo nel calcio. Uno ad Arzignano, uno in Toscana, uno in Israele...

Yabre e il razzismo «Nero e bianco sono i colori del pallone»
LA STORIA. Il giocatore, originario del Burkina Faso, vittima di insulti
Dopo due episodi l'Arzignano calcio a 5 scrive alla Federazione: «La prossima volta ce ne andiamo»


Razzismo e calcio, binomio assurdo che però purtroppo esiste. Anche nei piccoli campi del futsal, come successo in occasione di due sfide dell'Arzignano. E l'insulto è ancora più meschino se ti arriva direttamente da un avversario che ti dà del “negro” o ancora peggio della “scimmia”. È successo a Mohamed Yabre, Momi per amici e compagni, maglia numero 11 dell'Arzignano sulle spalle e il cuore diviso a metà tra la terra natale Burkina Faso e Vicenza, sua città d'adozione. Due le sfide nell'occhio del ciclone, la prima contro il Prato e la seconda a Palmanova. «Lì per lì non sapevo se reagire o mollare tutto – spiega il giocatore biancorosso – sono stufo di scendere in campo ed essere offeso. Non ha senso tutto ciò, non tollero che l'offesa arrivi da qualche ignorante della tribuna, ma è ancora peggio se penso che a dirmi certe parole sia un giocatore che come me ama questo sport e lo pratica con grande passione». Ma in quei momenti non ha pensato di fare come Boateng, di togliersi la maglietta e andarsene? «L'ho pensato tante volte, ma alla fine non l'ho mai fatto perché sono qui per giocare e aiutare i miei compagni per vincere. Però a tutto c'è un limite e dopo Palmanova ho parlato coi miei compagni e con la società. Ne approfitto per ringraziarli del sostegno che mi hanno dato». Ma quando la offendono lei non riesce a dire niente? «Quando ero più giovane e magari stavo vincendo rispondevo all'avversario di guardare il tabellone. Quella era comunque incoscienza, adesso realizzo che uno mi offende perché vuole farmi del male». Contro il Prato il capitano Marcio alzò subito la voce. «Marcio non si scalda inutilmente, lo fa se ha ragione. Lui è un maestro che assieme al mister mi sta dando una grossa mano. Qualcuno deve capire che il bianco e il nero giocano con lo stesso pallone». La lettera. Intanto anche l'Arzignano alza la voce, come ci spiega il presidente Mirco Rossetti, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera in Federazione. «Siamo stanchi che in campo si sentano parole pesanti verso il nostro giocatore Yabre, lasceremo il campo la prossima volta che si verificheranno episodi di razzismo»
Stefano Testoni
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Insulti razzisti al giocatore
l'Orlando ritira la squadra


E' una società sportiva di Livorno satellite del Milan. La squadra classe 1996 stava vincendo per 4-0 contro il Venturina. A metà ripresa uno degli avversari grida "Negro di m..." a un giovane senegalese. L'allenatore: "Il ragazzo è uscito in lacrime, non si poteva continuare a giocare di fronte a un'offesa del genere"


"Negro di m...", il ragazzino senegalese cresciuto in Italia scoppia in lacrime e il suo allenatore ritira la squadra: accade nella gara di allievi provinciali Orlando-Venturina. Il ragazzo di colore gioca con l'Orlando, club satellite del Milan. Quando nell'agonismo è entrato il razzismo, il tecnico dell'Orlando, Luigi Campetti, ha ritirato la squadra che vinceva 4-0. La notizia viene raccontata dal Tirreno, anche se il Venturina nega l'episodio avvenuto a metà ripresa, quando l'arbitro ha fischiato la fine della gara.

In campo ci sono ragazzi classe 1996. Campetti racconto di aver visto il suo giocatore fuggire dal campo in lacrime: "Sono veramente indignato, non volevo nemmeno crederci. Ma di fronte a certe cose non si può far finta di niente. La società è vicina alla famiglia, non si possono ripetere episodi del genere, per questo abbiamo ritirato la squadra". 

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Israele: tifosi del Beitar Jersulam insultano propri giocatori quando segnano.

A giugno la UEFA svolgerà i campionati europei Under21 in Israele e molti si domandano se la scelta sia stata corretta.
All'inizio di questa stagione, Beitar Jersulam ha rotto la propria versione della "linea del colore", ingaggiando i primi due giocatori musulmani nella storia della squadra: Zaur Sadayev e Dzhabrail Kadiyev. Com'era prevedibile, i sostenitori del Beitar sono inferociti tanto che insulti e provocazioni hanno colpito Sadayev e Kadiyev ogni volta sono scesi in campo o hanno toccato la palla. Diversi ultras della squadra hanno mostrato uno striscione che diceva: "Beitar è puro per sempre." Altri hanno tentato di bruciare gli uffici della squadra. Questo è nulla rispetto a quanto è successo quando Sadayev ha segnato il suo primo gol per la squadra la scorsa settimana. All’ esultanza dell'attaccante, centinaia di spettatori del Beitar Gerusalemme si è alzato e ha lasciato lo stadio. Anche per gli standard di gioco del calcio, dove il razzismo in campo è una piaga continua, questa azione organizzata è sconcertante.

Come un ultras ha detto a The Independent, "La reazione ai giocatori musulmani che sono qui non è razzista. Ma l'esistenza del club è in pericolo. Il Beitar è un simbolo per tutto il Paese. "Un altro ha detto:" Non è razzismo, solo che non dovrebbe essere qui .... Beitar Gerusalemme è sempre stato
puro, ma ora è distrutto, molti degli altri giocatori stanno pensando di lasciare a causa dei giocatori musulmani che sono qui "

Moshe Zimmermann, uno storico dello sport presso la Hebrew University, ha dichiarato al New York Times che vede qualcosa di più scuro è al lavoro nel calcio e non si tratta solo di ultra estremisti: "La gente in Israele di solito identifichiamo gli ultras del Beitar Gerusalemme come una frangia estrema, questo è un modo per superare l'imbarazzo. Il fatto è che la società israeliana nel suo complesso è sempre più razzista, o per utilizzare un’altra espressione almeno più etnocentrica"

Se accettiamo la chiave di lettura di Zimmerman, che i tifosi del Beitar sono uno specchio credibile di tutto il paese le loro azioni degli ultimi anni diventato ancora più spaventose. Nel marzo scorso dopo una partita, centinaia di sostenitori del Beitar hanno invaso un centro commerciale a Gerusalemme Ovest e brutalmente aggredito un gruppo di custodi palestinesi cantando "Morte agli arabi". Mohammed Yusef, uno degli addetti alle pulizie che era presente lo ha descritto come ". un tentativo di linciaggio di massa". La notizia del giorno sul giornale Haaretz dice tanto: "Centinaia di tifosi di Beitar Gerusalemme picchiato lavoratori arabi nel centro commerciale, nessun arresto."

Mentre agli ultra del Beitar è stata data una grande libertà d'azione da parte delle autorità nell'esercizio di atti di intimidazione, la cosa ha suscitato anche un po 'di un imbarazzo internazionale. L'anno scorso, Dan Ephron di Newsweek ha scritto su la squadra con il sotto-titolo, "per la squadra del cuore di Gerusalemme c’ è bisogno dell'assunzione di politiche che ricordano l'apartheid." L'articolo, che ha neppure una citazione di qualsiasi palestinese, cita un scrittore di calcio israeliano di nome Yoav Borowitz. Ephron scrive:


Borowitz paragona il Beitar alle squadre di rugby solo per bianchi del Sud Africa durante il periodo dell'apartheid, un confronto che la maggior parte degli israeliani avrebbe trovato ripugnante. In un recente post sul blog, Borowitz promesso di non occuparsi più del Beitar e ha invitato altri giornalisti a fare lo stesso. "Una squadra di calcio che è disposto a far firmare gli arabi appartiene al cestino della storia", ha scritto. "Io stesso ho scritto più di un paio di articoli su Beitar .... io non lo farò più".

La notizia del comportamento degli ultra del Beitar allontanatisi al goal del loro attaccnte di origine araba arriva anche in un momento molto sgradito per il calcio israeliano. Israele ospiterà una competizione dell’ UEFA, gli europei Under 21 a giugno. Una decisione che è già stato oggetto di una protesta costante, compresa l'occupazione degli uffici della UEFA da parte dei manifestanti per i diritti palestinese e con la creazione di un'organizzazione chiamata "Cartellino Rosso al razzismo israeliano".

La repressione israeliana verso la squadra nazionale della Palestina, compresa la detenzione e l'assassinio di giocatori e il bombardamento della sede della squadra lo scorso autunno a Gaza, ha spinto non solo gli attivisti ma anche giocatori e la stessa FIFA all'azione. Nel 2010, anche il presidente della UEFA Michel Platini ha minacciato Israele di espulsione dalla FIFA se avesse continuato a minare il calcio in Palestina. Platini ha detto: "Israele deve scegliere tra consentire che lo sport palestinese continuai a prosperare o essere costretta ad affrontare le conseguenze del suo comportamento."


Quello che fa impazzire la gente è che tenendo la Under 21 in Israele, sembra in realtà come il paese venga ricompensato .

La grande potenza dello sport è storicamente che ha fornito lo spazio per le persone emarginate a trovare una voce, oltre che un ambiente che garantisca l’integrazione attraverso il gioco, questa voce in questo paese è ancora soffocata.
Fonte : The Nation

Al Tpo dibattito con Ulivieri

Nessun gesto plateale, ma un incontro tra Uisp e componenti tecniche della Figc è il primo passo stabilito nel dibattito del 9 marzo per un percorso di cambiamento delle norme che oggi limitano l'integrazione nel calcio. Il tutto nel contesto di Enolibrì, manifestazione a cura del centro sociale Tpo

Renzo Ulivieri a Enolibrìdi Francesca Zilio

BOLOGNA - Palla al centro e si discute intorno a un tavolo e a una bottiglia di vino sabato 9 marzo a Enolibrì, evento di degustazioni di vini e presentazioni di libri di case indipendenti ospitato dal centro sociale Tpo di Bologna. Questa è un'anteprima del dibattito su "Gioco anch'io", campagna lanciata da squadre e polisportive di base per reclamare, come diritto di cittadinanza per tutti i migranti, la possibilità di praticare sport a qualsiasi livello e senza nessuna preclusione legata alla provenienza. Renzo Ulivieri, presidente dell'Associazione italiana allenatori calcio (Aiac) si intrattiene amichevolmente con Max Gallob dell'associazione "Sport alla rovescia" - promotrice di Gioco anch'io -, Carlo Balestri della Uisp e l'organizzatore Roberto Terra, presidente della squadra di calcio Hic sunt leones Football Antirazzista. Il clima cordiale della serata si ritrova anche sul palco del Tpo quando i 3 ospiti si confrontano sulla richiesta di Gioco anch'io al Coni e alle federazioni sportive di revisionare i regolamenti dei tesseramenti che fanno capo alla legge Bossi-Fini (legge 9192) sulla cittadinanza. Roberto Terra introduce l'argomento raccontando l'esperienza della sua squadra che, essendo meticcia, non si è potuta iscrivere ai campionati di calcio della federazione a causa di questa legge basata sulla cittadinanza di "sangue" (ius sanguinis) e non su quella di "suolo" (ius soli).

Immediato il sostegno di Max Gallob, che lancia una provocazione a Ulivieri chiedendogli un gesto eclatante come quello di incatenarsi ai cancelli della Ficg per sostenere la loro battaglia. Possibilità esclusa dal mister, disponibile però a trovare un punto d'incontro. "Dietro a queste norme applicate dalle federazioni c'è una storia - spiega Ulivieri - quella dei predatori di talenti che illudono giovani delle popolazioni più povere col mito del calcio italiano". Il fenomeno ha colpito in vari episodi anche l'ambito dilettantistico, oggi però i controlli sono più vigili e i casi sono diminuiti. Pur difendendo le motivazioni che stanno dietro ai limiti federali, lo stesso Ulivieri è d'accordo nel rivedere le regole sulla base del principio d'uguaglianza. Gallob comprende il senso delle norme, ma ribatte ponendo l'accento sulla società in evoluzione: "È una questione di civiltà, di discriminazione dell'uomo in quanto cittadino. Le federazioni possono stare al passo col tempo ma finora ho avuto la sensazione del rimpallo tra i ruoli".

Carlo Balestri si sgancia dalla questione delle catene promuovendo l'idea di liberarsi dai laccioli della burocrazia. A testimonianza della discriminazione di fatto causata dall'attuale legge porta esempi che riguardano 7000 bambini immigrati di seconda generazione, che con difficoltà accedono all'attività sportiva federale non avendo la cittadinanza. "Il discorso è generale, non si può relegare a determinati settori - sostiene Ulivieri -. Ci siamo dimenticati di essere cittadini del mondo e se non ritroviamo questo valore non faremo passi in avanti". Max Gallob rilancia, convinto che un gesto teatrale possa sollevare il problema: "Lo sport popolare non è un elemento folkloristico, secondo me è proprio questo il 'vero' sport". Il punto finale lo segna però Ulivieri che, lasciando cadere le provocazioni, avanza l'idea concreta di un incontro tra Uisp e le componenti tecniche della federazione (associazione allenatori, calciatori e arbitri) più sensibili a questi temi.

Paolo Castaldi durante il live painting a EnolibrìIl dibattito si chiude dunque con un progetto d'incontro costruttivo a dimostrazione del fatto che il percorso di cambiamento delle norme va condiviso da associazioni e istituzioni. Epilogo dell'evento la consegna della maglia "Ribellarsi è giusto" al mister Ulivieri da parte della squadra Hic sunt leones. La serata di Enolibrì è proseguita, tra libri e degustazioni di vini, con la presentazione di Paolo Castaldi della sua graphic novel "Diego Armando Maradona" (ed. Becco Giallo) accompagnata dalla musica dal vivo a cura de' "La linea del pane" e painting in diretta dell'autore.

martedì 5 marzo 2013

Salute Independiente


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Domenica 10 Marzo presso il Cs Bocciodromo ci sarà il primo appuntamento di una serie di giornate domenicali denominate "Salute Independiente". Vuole essere l'occasione da parte della Polisportiva di aprire un ragionamento sulla salute, sugli approcci alle cure naturali, alle tecniche di massaggio, insomma l'idea di ragionare sul rapporto con il nostro corpo alla ricerca del benessere.
Domenica 10 Marzo sarà una giornata articolata in due momenti principali. Si inizia alla mattina alle ore 10. Abbiamo invitato la Dott.ssa Giovanetti, farmacista specializzata in floreterapia ed omeopatia per discutere sugli approcci a terapie complementari. Durante la mattinata ci sarà un momento dedicato al Tai Chi con la camminata del Tai Chi tenuta da Angela Di Biase, insegnante di Tai Chi presso la nostra palestra.
Al termine della mattina ci sarà la possibilità di fermarsi a pranzo, anzi si invita caldamente a mangiare, perchè il ricavato del pranzo andrà a sostenere la delegazione della Polisportiva e del Cs Bocciodromo che andrà a fine mese in Tunisia con la carovana dell'Ass. Ya Basta "Liberté e Démocratie" a seguire le giornate del Social Forum Mondiale.
Dopo pranzo nel pomeriggio per digerire sarà possibile fare conoscenza del Nordic Walking. Avremo un'istruttrice di Nordic Walking, Daniela Trentin, che introdurrà e fornirà i fondamentali di questa pratica sportiva. Ci sarà poi una prima escursione per il quartiere dei Ferrovieri e poi si ritornerà tutti in Bocciodromo per la presentazione del libro "Stretching emozionale" scritto sempre da Daniela Trentin. L'idea è quella di costruire un gruppo della Polisportiva che organizzi escursioni di Nordic Walking in contesti che permettano di fare sport tenendo presente alcuni messaggi e contenuti come la militarizzazione del territorio e la difesa dei beni comuni. 

Independiente-Pedezzi 0-0

Dopo due settimane di riposo forzato dovuto alle nevicate, la prima importante notizia è che domenica si è ritornati a giocare e soprattutto c'era attesa perchè l'Independiente si trovava di fronte una buona squadra messa meglio in classifica. La Pedezzi (ma anche l'Independiente) è la dimostrazione di come il campionato amatoriale stia cambiando, ora non è più il torneo riservato agli over 40, infatti è una squadra, la cui età media è molto bassa. La partita è terminata a reti inviolate, il pareggio tutto sommato poteva anche starci, ma le occasioni più clamorose per vincere la partita le ha avute l'Independiente. Diciamo che in gergo boxistico l'Independiente ha vinto ai punti, ma gli è mancato il colpo del ko.
Il campo di Via Baracca sta soffrendo particolarmente un po' la mole degli allenamenti settimanali e soprattutto le condizioni atmosferiche e quindi ha reso veramente difficile per entrambe le squadre poter giocare a calcio. Fatica a portare avanti il pallone e rimbalzi strani hanno sicuramente inciso nello spettacolo. Partiamo dal fatto che la Pedezzi per tutto il primo tempo non ha mai tirato, mai in porta e tantomeno nei paraggi. Merito di un'Independiente che conduce la partita ed è attento in difesa, non concedendo nulla. Il primo tempo vede un duello rude tra Forme e il terzino sinistro ospite che si conclude con la sua sacrosanta espulsione sul finire del tempo. L'occasione più importante capita sui piedi di Forme, che, con una bella azione sulla fascia destra, riesce ad accentrarsi, ma sul più bello gli manca la forza necessaria per tirare.
Nella ripresa il copione è più o meno lo stesso della prima frazione di gioco. La Pedezzi ha un'unica occasione sull'unica sbavatura difensiva della giornata, ma il diagonale dell'attaccante va fuori. Verso la fine della partita arrivano le due clamorose occasione fallite dall'Independiente. Lorenz subisce fallo sulla tre quarti destra. Ci sono un po' di proteste avversarie con l'arbitro, tra cui il portiere che lascia così sguarnita la porta. Lorenz batte immediatamente la punizione e la passa a Gasta che è al limite dell'area e probabilmente sorpreso dalla velocità di battuta e quindi si perde un po' e non riesce ad appoggiare in gol, dando il tempo alla difesa avversaria di intervenire e riorganizzarsi. A pochi minuti dalla fine ancora Lorenz si accentra dalla fascia sinistra e dal limite dell'area fa partire un rasoterra che sorprende il portiere sul suo primo palo, la palla si stampa sul palo interno ed invece di entrare, rimbalza fuori, Baba si avventa sul pallone per il più classico e semplice tap-in a porta vuota, ma arriva in anticipo, sbilanciato e quindi non riesce a dare la forza sufficiente alla palla che ritorna comodamente nelle braccia del portiere. Complimenti alla squadra che non ha concesso nulla alla Pedezzi, a parte qualche calcio d'angolo, e ha pure creato le occasioni per vincere la partita.
Per questioni di concomitanze con la terza categoria, domenica siamo costretti a rinviare la partita con il Dlf, comunque ritorniamo in campo martedì prossimo sempre al Baracca per il recupero con l'Altavilla.