lunedì 27 giugno 2011

Stage di Flamenco al Bocciodromo!

Il Bocciodromo da sabato 2 luglio a mercoledì 6 luglio si apre al Flamenco. Fuente Flamenca infatti ha organizzato uno stage. Lo stage sarà aperto Sabato 2 luglio da uno spettacolo di baile flamenco "Tablao" con i ballerini Elena Vicini e Antonio Perujo. Già in questi giorni il Bocciodromo sta ospitando una mostra fotografica dedicata a questo ballo che sarà possibile ammirare già da adesso e poi per tutta la durata dello stage. Durante lo stage saranno organizzate due lezioni gratuite di Flamenco per principianti lunedì 4 e mercoledì 6 luglio dalle 19.30 alle 20.30.

Partiamo dalla mostra fotografica:

NEGATIVI- L'imitazione della Danza
Personale di Tatiana Gambetta


Una selezione di immagini ripercorre i vari cammini fotografici di Tatiana, abbinandoli al proprio “negativo flamenco” uguale e contrario. Il gesto flamenco crea suggestioni, strutture, paesaggi destinati a dissolversi in un attimo. Ma per l’obiettivo di Tatiana il movimento è sostanza, forma e materia sono conseguenze. E così ogni coppia di immagini rivela che ciò che è solido, immobile ed eterno non fa che imitare ciò che è veloce, effimero, vivo.

Ora passiamo alla presentazione dello stage vero e proprio con tutto il programma dettagliato.

SABATO 2 LUGLIO ore 21.30
TABLAO
Spettacolo di baile flamenco
Elena Vicni e Antonio Perujo - baile
Alessandro Martin - chitarra
Cristiano Costanzo - cante e cajon.


Ingresso con consumazione: 10 € intero; 6€ ridotto
info su www.fuenteflamenca.it

mercoledì 15 giugno 2011

Asd Brutium Cosenza

Le esperienze di rifiuto del calcio-business sono in espansione nel nostro paese. Dall'anno prossimo gli ultras della Curva Nord di Cosenza parteciperanno con una loro squadra al campionato di Terza Categoria. Ecco il loro comunicato che spiega le loro ragioni:

Il gruppo Curva Nord Cosenza Ultras, dopo la decisione presa a gennaio 2011 di lasciare vuote le gradinate del San Vito e di no n seguire più la squadra fuori casa in segno di protesta contro la Tessera del tifoso e l’inasprimento delle leggi speciali imposte dal Ministro Maroni e dal Governo Berlusconi in tema di manifestazioni sportive, ha scelto di allontanarsi in modo definitivo dal calcio moderno e da tutti i suoi scandali.
Dopo un’attenta riflessione sul messaggio che da più parti è stato fatto passare per valido e secondo il quale il problema reale da risolvere a tutti costi è rappresentato dagli ultras, si è deciso di ripopolare i campi sportivi delle categorie dilettantistiche. Intendiamo lanciare un segnale di rottura, ma al contempo continuare ad esprimere il nostro modo di essere.
Il 22 aprile 2011, abbiamo costituito un’associazione sportiva dilettantistica dal no me BRUTIUM COSENZA, col simbolo del lupo che azzanna il pallone moderno: fotografia perfetta della nostra protesta. Il progetto nasce dal basso con la speranza di riuscire a scardinare il moderno “sistema calcio” che ormai non ci rappresenta più. Nella prossima stagione agonistica iscriveremo la “nostra” squadra in Terza categoria per dimostrare che la parola ultras è stata spesso accostata a tematiche che non ci appartengono. Razzismo, corruzione, business, violenza gratuita sono argomenti lontani anni luce da ciò che abbiamo manifestato nel corso della militanza sulle gradinate del San Vito. Al contrario, sono l’integrazione e l’aggregazione sociale i cavalli sui quali si è sempre scelto di puntare. Vincendo a mani bassi. Tutti i ragazzi del gruppo si sono autotassati per riuscire a gestire il campionato e, perché no, ad arrivare il più in alto possibile. Il risultato sportivo passerà però in secondo piano perché la vittoria più bella sarà il colore che potremo tornare ad esprimere su una gradinata, cancellando quel grigiore che ha rovinato le nostre domeniche del pallone.
In ultimo, ma non per questo meno importante, teniamo a chiarire un concetto. Siamo e rimarremo per sempre tifosi e ultras dell’attuale Cosenza Calcio 1914, che riteniamo la prima squadra della città e per la quale auspichiamo con tutte le nostre forze una veloce risoluzione dei problem i dirigenziali. Non l’abbandoneremo mai e continueremo a difenderne i colori fuori dagli stadi da semplici appassionati, in virtù di quanto spiegato sopra. A prescindere, invece, seguiremo dal vivo il BRUTIUM COSENZA che ha la presunzione di rappresentare l’indole rivoluzio naria e passio nale della terra dei Bruzi.
Per la prestazione ufficiale del progetto, dello staff tecnico e delle maglie ufficiali, il BRUTIUM COSENZA darà comunicazione a tutti gli organi di stampa con ampio preavviso all’inizio della prossima settimana.

lunedì 13 giugno 2011

Non si fanno queste cose a 5 minuti dalla fine!

Il caso ha voluto che iniziassi a leggere il libro "Non si fanno queste cose a cinque minuti dalla fine!" di Paolo Ziliani proprio il giorno che è scoppiato il caso del calcio-scommesse di Signori e company. La cosa incredibile era vedere le similitudini tra le due situazioni. Questo libro racconta la storia di Genoa-Inter del 27 marzo 1983.
E' la storia di una combine andata male e soprattutto l'azione di insabbiamento della giustizia e della stampa sportiva. Il Genoa lottava per la salvezza, l'Inter arrivava da una crisi di risultati. La partita era sul 2-2 quando all'85' minuto succede il patatrac: Salvatore Bagni segna il gol della vittoria dell'Inter. 3-2 e nessuno dei compagni dell'Inter va a festeggiarlo, anzi a fine partita scoppia negli spogliatoi dell'Inter una rissa furibonda tra Bagni ed altri giocatori. A fine partita il ds del Genoa Vitali dichiara:"I vostri dirigenti devono sapere che merde sono i loro giocatori dal punto di vista umano! Non si possono fare queste cose a cinque minuti dalla fine!!!". Il giocatore Iachini del Genoa:"Evidentemente qualcuno non è stato avvisato..." , mentre il difensore dell'Inter Collovati risponde:"Strano che proprio il Genoa si lamenti di queste cose: lo scorso anno ne abbiamo pagato le conseguenze noi del Milan.".
In poche parole giocatori del Genoa e dell'Inter si erano messi d'accordo sul 2-2 e c'era stato un giro di scommesse su quel risultato, che il gol di Bagni ha mandato in fumo.
Il libro ricostruisce l'inchiesta che fece all'epoca il giovane Paolo Ziliani che scoprì la combine e il giro di scommesse da una confessione di un ristoratore milanese che si sfogò con lui per aver perso un sacco di soldi su Genoa-Inter. La lettura di questo libro è interessante, non solo per la vicenda in sè, ma soprattutto per come hanno tentato le parti in causa di smentire i sospetti e per come poi andò a finire l'inchiesta.
Ad esempio la difesa dell'Inter fu che i giocatori neroazzurri non esultarono al terzo gol "per rispetto del pubblico di Genova" e da parte genoana Vitali spiegò che la sua dichiarazione intendeva dire che i rossoblù sono stati traditi dalla melina dell'Inter e pensavano che andasse bene a tutti il pareggio.
Inter e Genoa alla fine dell'inchiesta uscirono completamente pulite. Non ci fu nessuna penalizzazione e squalifica, la giustizia sportiva insabbiò tutto. Ci furono le pressioni dei due club a bloccare tutto, infatti Ferrari Ciboldi, che indagava per l'Ufficio Indagini della Figc, e il Pm di Genova avevano scoperto un giro di scommesse e Totonero che andava più in là della singola partita Genoa-Inter, ma a livello di federazione si decise di coprire il marcio, anche perchè sarebbe stato un duro colpo per l'immagine del calcio, già provata per il precedente scandalo del Calcio-Scommesse del 1980.
Si fa fatica a vedere la differenza tra gli articoli di questi giorni e quello che si legge sulle pagine di questo libro, a distanza di 28 anni cambiano solo i nomi, ma il copione è sempre quello.
E' un libro che consiglio vivamente di leggere a tutti quelli che rimangono stupiti per questo nuovo scandalo e pensavano ancora che il calcio fosse uno sport pulito.

lunedì 6 giugno 2011

Per Francesco alè, il BAE ooohh

Per noi è stata un'emozione e un orgoglio partecipare alla due giorni di futbol rebelde a Mestre di questo fine settimana. Il fatto che sia caduta proprio in contemporanea con l'ennesimo scandalo del calcio-scommesse ha messo ancora più nettamente in evidenza come sia possibile un calcio diverso. Fuori dal centro sportivo di Zelarino "quelli in alto" erano alle prese con l'imbarazzo di doversi difendere dalle accuse di partite truccate e di sonniferi ai compagni di squadra, dentro al campo di Zelarino invece gli ultras (considerati il male assoluto del calcio), i movimenti sociali e i migranti davano vita a un torneo, dove per giocare non c'era bisogno dell'arbitro, dove non c'era pericolo di cori razzisti e soprattutto non c'era bisogno di Paoloni o Beppe Signori per vincere o divertirsi.
Si può dire che gli antenati della Polisportiva Independiente sono nati, calcisticamente parlando, negli anni scorsi partecipando al Torneo del Bae ed è un po' all'idea di Futbol Rebelde che portava avanti il Bae, che si ispira la nostra squadra: la passione per il calcio, la curva come luogo di aggregazione sociale libero e liberato, l'impegno nella lotta contro il razzismo e nelle lotte sociali con uno sguardo rivolto verso l'altra parte dell'oceano nelle montagne del Sudest messicano. Per noi è stato un piacere vedere come a 10 anni di distanza, rimane vivo, non tanto il ricordo di una persona, ma quello spirito e quell'attitudine in persone che il Bae non l'hanno mai conosciuto.
La decima edizione del Torneo cadeva in contemporanea con l'Alerta Cup, torneo di calcetto tra gli aderenti dell'Alerta Network. L'Alerta Network è appunto un network tra tifoserie antifasciste ed antirazziste di tutta Europa, che ha nella curva del Sankt Pauli il maggiore riferimento. Tante sono state le tifoserie presenti dall'Europa, dagli israeliani del Hapoel Tel Aviv, agli scozzesi della Green Brigade del Celtic, passando per i ciprioti del Gate 9 Omonoia Nicosia, i tedeschi di Fortuna Dusseldorf e Schickeria Bayern Monaco, i belgi degli Ultras Inferno Standard Liegi, i francesi degli Ultras Marines Bordeaux, i cechi del Bohemians Praga ed infine i chiassosi ed instancabili baschi del Herri Norte Athletic Bilbao. Per l'italia invece erano presenti Rude Boys Samp, Ultrà Cosenza, PrimidellaStrada di Terni, Antifa Bergamo, Curva Nord Pisa, Polisportiva Assata Shakur Ancona e San Precario di Padova.
La giornata di venerdì ci ha visto calcisticamente protagonisti con la vittoria a punteggio pieno del girone vincendo contro Green Brigade Celtic, Ultras Bordeaux, Gate 22 VeneziaMestre e So'brio, simpaticissima squadra veneziana. Il giorno dopo ritorna il classico stile della Polisportiva Independiente, che dopo essere stata in vantaggio per 1-0 per due terzi della partita dei quarti dei finali, becca quattro peri in cinque minuti dalla comunità moldava di Marghera. Inizia così la partecipazione al torneo al bar in attesa della finale, vinta dalla Polisportiva San Precario sui Rude Boys Sampdoria. Prima della finale, c'è stata una partita tra due squadre rappresentanti due scuole calcio di Venezia. La giornata è proseguita al Rivolta con un dibattito a 360 gradi con Bruno Bartolozzi, Mauro Valeri, Marco de Rose, la cena e il concerto dei Los Fastidios e dei Tennetz Colombo. Prima del concerto sono avvenute le premiazioni di tutte le squadre presenti al torneo. Ogni squadra doveva portare un premio che la rappresentasse, noi abbiamo portato alcune bandiere del No Dal Molin. Al momento della nostra premiazione ci è stata assegnata una bottiglia di vino delle valli bergamasche. Ottimo premio per continuare la serata in allegria in mezzo alla bolgia e alla fumogenata creatasi nel piazzale del Rivolta.

venerdì 3 giugno 2011

"Serie Bwin", un nome tutto un programma

Ritorna lo scandalo del calcio-scommesse e sembra che siamo solo agli inizi... Senza tanto ripetere le notizie che si possono trovare ovunque, prendiamo in prestito dal blog di Sportallarovescia il commento di Ivan Grozny e poi pubblicchiamo il video di Cremonese-Spezia, forse il caso più assurdo ed evidente per la goffaggine con cui Paoloni, ex-portiere della Cremonese, ha fatto di tutto per falsare la partita. Fa sorridere il commento degli opinionisti in Tv. Buona lettura e poi visione...

CI AVREI SCOMMESSO
di Ivan Grozny

Si lo so, sto per ripetermi. E non è mai bello tornare più volte sulle stesse questioni, ma di chi è la colpa se i campionati, soprattutto di B e Prima Divisione, sono assolutamente falsati?
E’ un gran peccato, perché dovremmo essere qui a discutere del play off e dei play out.
A parlare di miracoli sportivi come quello del Padova, che si trova a un passo dalla A, cosa che fino a poco tempo fa era inimmaginabile.Come era inimmaginabile che una squadra come quella bianco-scudata possa avere come protagonisti due giocatori come De Paula o El Shaarawi, non esattamente due biondi dagli occhi azzurri. Caratteristica quasi indispensabile per essere amati dalla curva patavina. Invece perfino questo miracolo è accaduto.
Poi la rivelazione Novara, il bel calcio praticato dal Siena, il dramma del Torino.
Invece no, siamo ancora qui a parlare di scommesse clandestine, di giocatori che, pure essendo ben stipendiati, decidono di vendersi le partite da disputare.
E non di giocatori qualunque: Beppe Signori, uno dei dieci bomber di sempre della Serie A, Doni, un fuoriclasse che avrebbe potuto avere una carriera molto diversa. E Bettarini, che non è nuovo a queste imprese.
E poi ci sono anche quelli di cui ancora non si parla. Uno, in attività, è attaccante in una squadra che da qualche anno si vocifera che aggiusti questo o quel risultato. Anche l’altro è uno che di goal ne ha fatti parecchi, e che ora se la gode aspettando di essere risarcito dalla sua ex società di appartenenza, perché diciamo che non si fidava troppo delle sue frequentazioni nella vita privata…
Nel campionato di B è impressionante quante partite siano state messe sotto la lente degli osservatori federali e non. Certo, il ruolo dei giornalisti non dovrebbe essere quello di vigilare? Di essere coloro che avvertendo certe situazioni, lanciano l’allarme? Invece questo non accade mai.
In alcune città dove la propria squadra è impegnata nei play-off, molti esultano pensando alla promozione diretta. Si calcola che penalizzando questo o quel club, la propria compagine possa beneficiarne. Nulla di più sbagliato. L’inchiesta è solo all’inizio. O meglio, è partita da un po’, ma è ancora presto per dare un giudizio definitivo. E le sorprese sono dietro l’angolo.
I giocatori non aggiustano le partite per agevolare la stagione della propria squadra, ma lo solo per migliorare il proprio conto in banca. Questo deve essere chiaro.
Assolutamente. Altrimenti si rischia di fare diventare eroe chi non lo è affatto.
Atalanta e Siena parlano di pagliacciata. Non potrebbe essere altrimenti. Anche con Calciopoli ci si difende dicendo “così fan tutti”.
Se è così, che questi tutti cambino mestiere.
La FIGC si costituisce parte civile.
Non capisco mai se è peggio non accorgersene, di quanto accade attorno, o se invece, magari..