giovedì 29 settembre 2011

La Palestra Independiente per il diritto allo sport

La "Palestra Independiente" è un progetto dell'Associazione Sportiva Dilettantistica "Polisportiva Jackie Tonawanda" all'interno del Bocciodromo. Insieme alla squadra amatoriale di calcio a 11, vuole aprire un ragionamento e allo stesso tempo sperimentare quotidianamente un'idea ben precisa di sport. Infatti quello a grandi livelli è in crisi di credibilità a causa dei numerosi scandali sulle scommesse, il doping e gli interessi di potere politico ed economico.
Noi puntiamo a un'idea di sport e di palestra come "bene comune" libero dalle logiche di business e di agonismo esasperato "della vittoria a tutti i costi". Purtroppo molte volte i giochi di potere e gli interessi personali di pochi si ripetono e contaminano lo sport a livello di federazioni. Noi pensiamo invece che debba essere esclusivamente un'attività fisica (e non solo) che metta al centro e sviluppi relazioni, socialità, divertimento, passione ed impegno.
Inoltre in molte palestre e in particolari discipline viene messa al primo posto l'apparenza più che il proprio benessere personale e soprattutto nelle arti marziali è predominante una cultura ultra-competitiva di "annientamento del nemico". Noi invece vogliamo sviluppare un'idea di "rispetto dell'avversario", che metta al centro l'autocontrollo e nel caso delle arti marziali un uso ragionato della forza.
Abbiamo intitolato la nostra associazione sportiva a Jackie Tonawanda, prima pugilessa afroamericana a conquistare il diritto di combattere contro gli uomini, ed abbiamo scelto come immagine nella maglietta e nei volantini il volto di Mohammed Alì, perchè rifiutiamo il razzismo e qualsiasi discriminazione di tipo razziale, sessuale, religiosa. Lo sport porta con sè valori di solidarietà ed incontro tra differenze, aiuta attraverso il gioco ad abbattere numerose barriere, che purtroppo in alcune federazioni sportive sono tuttora alzate verso i migranti e i figli dei migranti, che, nel caso fossero nati in Italia, sarebbero italiani e quindi doppiamente discriminati.
In tempo di forte crisi economica, nonostante sia un bisogno molto importante, lo sport subisce parecchi tagli per quanto riguarda finanziamenti e progetti. Diventa sempre più difficile, a causa dei costi sempre più alti, garantire le attività di un'associazione o di una società sportiva, soprattutto se "independiente" e totalmente autofinanziata come nel nostro caso. Sappiamo che è sempre più impegnativo arrivare a fine mese, riuscire a pagare l'affitto o il mutuo e quindi una famiglia oppure uno studente, un precario o un migrante sono costretti a volte a rinunciare a praticare uno sport o a frequentare una palestra. Purtroppo corsi gratuiti non siamo in grado di organizzarli, perchè non abbiamo sponsor e non abbiamo finanziamenti, ma ci sforziamo di offrire i corsi al prezzo più basso possibile. Le entrate della palestra servono a coprire i debiti aperti per costruirla, per pagare le spese di gestione e per poter acquistare sempre più attrezzatura e rendere gli spogliatoi più confortevoli.
Scegliendo la "Palestra Independiente", si sceglie di far parte e di sostenere il diritto allo sport e la sua accessibilità, perchè nel suo piccolo anche l'attività sportiva può dare un grande contributo per cambiare la società in cui viviamo, mettendo al centro valori come rispetto, solidarietà, rifiuto di pregiudizi, stili di vita attivi e sani in rispetto con sè stesso, gli altri e l'ambiente che ci circonda. Inoltre la nostra palestra vuole lanciare anche un messaggio sulla partecipazione attiva della cittadinanza e l'utilizzo del territorio a uso collettivo. La nostra palestra fino ad un anno fa era un luogo abbandonato e in degrado, oggi con il nostro impegno è diventato uno spazio vivo restituito al quartiere e alla città. Vi immaginate che ricchezza e risorsa potrebbe diventare l'area dell'ex-Lanerossi se fosse recuperata e destinata ad attività sportive, culturali e sociali?

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