venerdì 23 marzo 2012

Mercoledì 4 aprile: il compleanno della palestra



Lunedì 4 aprile 2011 sono iniziate le attività della Palestra Independiente. E' già passato un anno. Rispetto all'anno scorso sono cresciuti i corsi, è cresciuto il numero degli iscritti e speriamo siano cresciuti anche gli standard di qualità della struttura. Siamo partiti con poco e senza niente e ci sembra giusto festeggiare il nostro primo compleanno.
Stiamo organizzando al volo alcune iniziative per celebrarlo al meglio, che vi comunicheremo presto, ma una è già pronta e si terrà proprio mercoledì 4 aprile. E' dedicata alla Muay Thai, infatti ci sarà un mini torneo tra gli atleti della Palestra Cinque Elementi di Padova e gli atleti della nostra palestra. Una sorta di "derby". Vi aspettiamo tutti ad assistere agli incontri.
La giornata inizierà alle 19.30. Al termine degli incontri vi invitiamo a rimanere in Bocciodromo, anche perchè avrete l'imbarazzo della scelta tra un laboratorio jazz in una sala e un concerto acustico al bar, dove poter passare la serata assieme a noi.

Visto che stiamo parlando di Muay Thai, per darvi un'idea di cosa sia il nostro corso e di come viene praticata ed insegnata nella nostra palestra vi consigliamo di guardare questo video e di ascoltare bene le parole del nostro istruttore Matteo Giacometti.

Report "Thai Culture Festival" di Mestre

La sezione "Muay Thai" della Polisportiva si reca in massa al "Thai Culture Festival" organizzato dalla palestra Cinque Elementi di Padova al Palaplip di Mestre. E' un'occasione imperdibile per immergersi nella muay thai e in tutta la cultura che la compone. Infatti sono presenti stand di cucina thailandese, il consolato, c'è una mostra fotografica sulla Thailandia. Il piatto forte però della giornata sono gli incontri di Muay. All'interno della giornata si cerca di trasmettere moltissimo l'aspetto filosofico e culturale di questa disciplina, infatti gli incontri sono anticipati dall'esibizione della tradizionale danza dei guerrieri della Muay Thai, eseguita da un membro di ogni scuola/palestra presente.
Sono infatti presenti oltre ovviamente agli atleti della Scuola Cinque Elementi di Padova, anche atleti di una palestra di Bologna, Milano, Belluno e Treviso e per la prima volta anche da Vicenza, infatti il nostro Beppe entrerà per la prima volta in un ring.
Gli incontri si svolgono su tre round con l'immancabile musica tradizionale di sottofondo e con la presenza di arbitri e giudici della federazione. L'elemento, non scontato, che accomuna tutti gli incontri è il sostanziale rispetto tra gli avversari e la lealtà tra gli atleti. Alla fine di ogni incontro infatti, indipendentemente dalla vittoria o dalla sconfitta, c'è il saluto e l'abbraccio tra gli atleti e i team avversari.
La delegazione vicentina aspetta con ansia l'incontro di Beppe, che viene calendarizzato per ultimo. Verso le 19 arriva finalmente il suo momento. Beppe regge tutti i tre round e se la cava alla grande. Il verdetto finale sarà di parità, però Beppe meritava qualcosina di più.
Anche se ripreso con il cellullare, mettiamo il video integrale dell'incontro così potete rendervi conto da soli come si è svolto l'incontro.

Altavilla-Independiente 1-1

"Posticipo" del campionato in quel di Altavilla. Ambientazione vintage, infatti il campo parrocchiale è piccolino e soprattutto gli spogliatoi sono costruiti ad hoc per una squadra pulcini più che amatoriale. Il risultato tutto sommato ci sta, anche se tutti abbiamo ancora negli occhi la grossissima occasione che l'Independiente ha sprecato all'ultimo secondo per portare a casa i tre punti. Primo tempo essenzialmente equilibrato, l'Altavilla trova un gol sfruttando bene alcune indecisioni difensive e si porta in vantaggio.
Nel secondo tempo a dire la verità è solo Indpendiente che trova il pareggio con un bellissimo gol di Dennis in pallonetto. Negli ultimi secondi Dennis si trova solo davanti al portiere, ha un'indecisione, dovuta al fatto probabilmente che l'arbitro per una volta non ha fischiato fuorigioco, e il portiere dell'Altavilla riesce ad ipnotizzarlo. Finisce in pareggio. E' un buon punto, andiamo avanti così.

Independiente-Trissino 0-1

Giovedì 15 marzo si è giocato il recupero della partita con il Trissino rinviata a febbraio per neve. Il commento della partita è abbastanza semplice: classica partita da 0-0 con alcune occasioni per parte, solo che il Trissino trova il gol nel primo tempo su indecisione del nostro portiere.

mercoledì 14 marzo 2012

Independiente-Castello 2-1

Finalmente l'Independiente ritorna alla vittoria dopo alcune prestazioni deludenti. Era scontro al vertice, big match di alta classifica alla rovescia, infatti Independiente sceso al primo posto sfidava la seconda (della classifica al rovescio). La partita non regala particolari emozioni nel primo tempo, forse sono gli ospiti ad avere due occasioni limpide, ma il buon Dani fa buona guardia. Il secondo tempo è più vivace ed è Simo Benetti a ravvivarla con il gol del vantaggio sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Gli ospiti reagiscono, l'Independiente controlla e tenta con le giocate di Dennis e Salif di segnare il gol della sicurezza, ma invece sempre su calcio d'angolo gli ospiti trovano la zampata giusta. E' pareggio. In questa particolare partita alla rovescia è il nostro difensore centrale "come è bello Jack Nardello.." ad inventarsi una punizione da manuale, vellutata, da vero numero 10 che si insacca magicamente e regala così la vittoria all'Independiente.

Gioco anch'io di Stefano Ferrio

Pubblichiamo questo pezzo di Stefano Ferrio scritto a sostegno della campagna "Gioco Anch'io", pubblicato sul blog "Il Razzismo è una brutta storia"

“Gioco anch’io”. Un “assoluto calcistico” come Mario Balotelli, e quanti gli stavano
vicino, l’hanno ripetuto fino a stancarsi prima che i padroni del pallone italiano
capissero quanto fosse opportuno, innanzitutto per i loro comodi, far indossare la
maglia azzurra a un talento del genere. Ed è lo stesso “eccomi qua” vanamente
pronunciato in Italia da migliaia di altri stranieri attualmente lasciati fuori dalle
norme federali solo perché meno bravi di Supermario a fare gol, così come, in altri
sport, a schiacciare, tirare da tre punti, correre per dieci secondi o per ore intere prima
di tagliare un traguardo. Triste regola non scritta della partecipazione condizionata
dai privilegi, nota in questo Paese ben prima del “Vengo anch’io, no tu no” inciso da
Enzo Jannacci nel jukebox della nazione.
Andando in cerca di utili parabole, “Gioco anch’io” era un coro che ai miei tempi
riempiva ogni angolo di cortile, oratorio, parco pubblico, spicchio di prato conteso al
nulla edilizio. Bastava che in uno di questi stadi di fortuna qualcuno facesse
rimbalzare un pallone, e subito scampanellii di bici annunciavano le rituali grida,
“Gioco anch’io”, lanciate dai Michele, dai Massimo, dai Gigi e dagli Oscar assieme a
cui si imparava a vivere.
Chi c’era, e a giocare provava, ricorda ancora con angoscia quando, una volta
radunatisi per la conta, ci si trovava in numero dispari, tipo nove o undici “bocia”,
come in Veneto sono chiamati i bambini usando una parola che, quanto a bellezza,
compete con ninos e kids. Così il pari o dispari per fare un quattro contro quattro o un
cinque contro cinque ne lasciava fuori uno, di “bocia”, generalmente il più piccolo,
per questo motivo chiamato “boceta”, quando invece non era il più ciccione o il più
brocco costretto a starsene dietro una porta con le lacrimone trattenute sotto le
palpebre, sperando che passasse per di là un qualsiasi “decimo” o “dodicesimo”
grazie a cui entrare in campo pure lui.
Io, che a sette anni fuggivo ovunque da me stesso, fino a mischiarmi alle compagnie
dei più grandi, sono stato il nono o l’undicesimo “boceta” un numero sufficiente di
volte da ricordare perfettamente la desolante umiliazione di essere espulso ancora
prima della partita, e senza avere commesso alcun fallo. Per cui, così tanto tempo
dopo, rivedo come fosse adesso i miei piedi tenuti rigorosamente fuori da una linea
bianca neanche tanto immaginaria, in un’autentica terra di nessuno dove sentirsi più
inservibile dei maglioni usati per fare i pali delle porte.
D’altra parta, riprendendo antichi dibattiti, un po’ di personale è indispensabile per
dare anima a ciò che è politico. In tal senso, nulla appare oggi ai miei occhi più
politico di una qualsiasi battaglia intrapresa in nome dei diritti. Figurarsi se questi
ultimi riportano, nel nome stesso, al “Gioco anch’io” di tanti pomeriggi in cui si era
esclusi da emozioni senza risarcimento - semplicemente perché senza prezzo – come
i colpi di testa, le mischie in area piccola, i lanci del portiere da inseguire sempre e
comunque, i colpi d’anca fallosamente inferti all’avversario, i “tre corner rigore” che
meriterebbero almeno un romanzo per essere doverosamente tramandati.
Ne discende l’adesione necessaria, quanto entusiastica, alla campagna “Gioco
anch’io” lanciata in un luogo di per sé mitologico come l’Assemblea nazionale delle
polisportive e delle palestre popolari, svoltasi lo scorso 15 gennaio ad Ancona.
Ovvero uomini e donne felici di tirare al volo, alzare pesi, sfidare cronometri, e nuotare una vasca dopo l’altra, innanzitutto per il piacere di condividere con altri
uomini e donne il piacere di sudare, provarci, e semplicemente “esserci”. Da loro, dal
poderoso e multiforme movimento a cui danno vita, nasce l’appello lanciato affinché
siano cancellate dai regolamenti delle varie federazioni le norme che limitano per i
migranti e i loro figli le possibilità di giocare o praticare sport agonistico.
Balzano agli occhi le affinità di “Gioco anch’io” con le due sottoscrizioni lanciate
dalle diciannove organizzazioni ritrovatesi nella campagna “L’Italia sono anch’io”.
Una è a favore del diritto di voto amministrativo per gli stranieri almeno da cinque
anni regolarmente presenti nel nostro Paese. L’altra sostiene la cittadinanza da
concedere per legge ai figli di extracomunitari nati in Italia, ovvero gli stessi bambini
destinati a diventare quei piccoli Balotelli di ogni razza e colore faticosamente in
cerca di un posto nelle squadre giovanili dei vari campionati locali e regionali.
Sono civili battaglie intraprese soprattutto per ridurre e coprire un immenso vuoto.
Quello che in Italia tuttora giganteggia fra le curve che continuano a ostentare il loro
protervo razzismo contro giocatori come il romanista Juan, solo per citare il caso più
recente, e meravigliose squadre di strada come la Polisportiva Independiente che
nella mia Vicenza ha appena lanciato una campagna per sostenere allenamenti e
partite di calcio dei profughi fuggiti dalla guerra civile scoppiata in Libia. Welcome
Team è il nome dato a questo nuova squadra. Accolta a braccia aperte dove per
scendere in campo basta solo dire “Gioco anch’io”.
Stefano Ferrio

giovedì 8 marzo 2012

Nuovo corso di Tai Chi e Qi gong

La Palestra Independiente organizza a partire da venerdì 16 marzo un nuovo corso di Tai Chi e Qi Gong. E' un percorso che si articolerà fino a giugno.
E' rivolto sia a chi ha problematiche specifiche legate alla muscolatura e alle articolazioni, sia a chi vuole "semplicemente" stare in salute.
Infatti sciogliere le articolazioni e le tensioni muscolari, armonizzare il respiro, alleggerire la mente, far fluire il movimento, aiutare il corpo saranno il filo conduttore del corso di Tai Chi e Qi Gong.
Ogni lezione sarà introdotta da esercizi di:
- stretching
- rilassamento
- Do-in
- respirazione
- Qi Gong
- forma di Tai Chi

IL CORSO SI TERRA' OGNI VENERDI' dalle ore 18.30 alle 20.00 presso la Palestra Independiente al Bocciodromo, Via Rossi 198, Vicenza.

Sarà condotto dalla Dott. Angela di Biase, psicoterapeuta e insegnante di Tai Chi
per informazioni: 3483840486 oppure 0444945408

Sono possibili anche percorsi individuali o in piccolo gruppo al giovedì ore 17-18.30 presso lo studio di psicoterapia di Contrà S. Apostoli 32

mercoledì 7 marzo 2012

Primo allenamento del Welcome Team

E' con immenso piacere che comunichiamo a tutti i nostri lettori che ieri sera c'è stato il primo momento concreto di un progetto che ci sta molto a cuore. Infatti insieme a noi ieri si è allenato per la prima volta il "Welcome Team". Infatti non contenti della Polisportiva Independiente che gioca in Aics, abbiamo deciso di dare una mano a costruire un'altra squadra. E' una squadra speciale, perchè è composta dai profughi della Libia che sono ospitati a Vicenza. Probabilmente ve li ricordate, perchè sono venuti a giocare a maggio al nostro mondialito antirazzista. Sono persone, arrivate in Italia, che sono scappate dall'orrore della guerra in Libia. Hanno una condizione "precaria", perchè hanno uno status giuridico che non permette loro di scegliere il proprio futuro. Non possono cercare lavoro, casa, non possono fare nulla. Sono ospitati in un istituto ecclesiastico e troppo spesso abbandonati e dimenticati. Per noi sport è accoglienza, incontro e quindi per noi è stato naturale proporre di costruire una squadra di calcio, di venire ad allenarsi con noi nel nostro campo. Gli allenamenti servono, perchè stiamo costruendo insieme ad altre realtà sportive antirazziste delle iniziative, dei tornei dedicati al tema del diritto di cittadinanza. E' il nostro modo per rendere concreta la campagna di "Gioco anch'io" che stiamo portando avanti.
Noi mettiamo a disposizione il nostro campo, il nostro impegno e la nostra ridotta attrezzatura, però non siamo in grado da soli di fornire scarpe da calcio, muta e palloni a sufficienza. E' per questo che abbiamo scritto un appello rivolto al mondo del calcio amatoriale e dilettantistico di darci una mano, di condividere questo progetto attraverso un piccolo gesto.
Di seguito ecco il testo dell'appello. Chi vuole darci una mano può chiamare il 3408453642 o mandare una mail a polisportivaindependiente@yahoo.it

A tutte le squadre di calcio,
A tutti i calciatori,
A tutti i dirigenti,

Ci presentiamo. Siamo la Polisportiva Independiente, e con la nostra squadra di calcio militiamo nel girone K del campionato dilettantistico organizzato dall’Aics. Lo sport per noi, e in questo caso il calcio in particolare, non è solo un'attività fisica, ma è un'occasione di crescita individuale e collettiva. Facendo sport si imparano valori che sono poi fondamentali anche nella vita. Lo spirito di gruppo, l'aiuto reciproco e la solidarietà tra compagni di squadra, il sacrificio come unico mezzo per raggiungere i propri obiettivi, la capacità di accettare le sconfitte, perché la vittoria non è tutto. E' per questo motivo che, ne siamo convinti, lo sport e il calcio possono fare tanto per la società, anche se solo attraverso piccoli gesti quotidiani.
Noi sogniamo un mondo e quindi anche uno sport senza discriminazioni, barriere, pregiudizi, dove tutti abbiano piena cittadinanza.
Da quasi un anno ormai a Vicenza, ma anche nelle altre città italiane, sono ospitati i profughi dalla Libia. Si tratta di persone di vari paesi africani, lavoratori che di fronte alla guerra scoppiata in Libia hanno fatto ciò che era possibile: fuggire.
A causa del loro status giuridico “precario”, nel senso che stanno aspettando una risposta per il riconoscimento dello status di rifugiato, non possono cercare lavoro e casa, quindi non possono costruirsi un futuro o scegliere cosa fare della loro vita.
Noi nel maggio dell'anno scorso li abbiamo invitati a un torneo di calcio antirazzista e quest'anno, dopo aver discusso con loro, abbiamo voluto raccogliere una loro richiesta. Per noi è sicuramente un progetto ambizioso: vogliamo dar loro una mano a costruire una loro squadra di calcio, il “Welcome Team Vicenza”. Questo gruppo di 18 ragazzi provenienti da vari paesi presto comincerà ad allenarsi settimanalmente, con l’obiettivo di farli partecipare ad alcuni tornei, che stiamo organizzando insieme ad altre realtà sportive del Veneto per promuovere i diritti di cittadinanza attraverso lo sport.
Come ben sapete, costruire una squadra di calcio è impegnativo, richiede risorse economiche che, al tempo della crisi, è sempre più difficile ottenere.
Si tratta di ragazzi che non hanno niente a parte una bicicletta e qualche vestito. Hanno bisogno di scarpe da calcio, di una muta e di qualche pallone.
Noi mettiamo a disposizione il nostro campo di allenamento e la nostra attrezzatura, però non siamo in grado di fornire tutto ciò che servirebbe. Ci rivolgiamo quindi a tutti voi per chiedervi un gesto concreto di solidarietà e di partecipazione a questo progetto.
Se qualcuno ha qualche paio di scarpe, ancora utilizzabili, piuttosto di lasciarle ammuffire, ce le porti pure. Se una società si ritrova con una muta vecchia, che non usa più, può donarla a questi ragazzi.
Vi ringraziamo fin d’ora, convinti che anche questo piccolo gesto possa essere un grande contributo per la costruzione di un calcio diverso.

POLISPORTIVA INDEPENDIENTE

P.s: per chi volesse regalare un paio di scarpe o una muta, può contattarci al 3408453642 oppure inviare una mail a polisportivaindependiente@yahoo.it

venerdì 2 marzo 2012

All Cops Are Pecorelle

Questo blog è dedicato alle attività della Polisportiva Independiente e affronta tematiche legate allo sport, ma di fronte a quello che sta succedendo in questi giorni in Val di Susa, non può non dire alcune cose su questa vicenda. Diciamolo subito la Polisportiva Independiente è NO TAV senza se e senza ma. Siamo stati tante volte in Val di Susa, abbiamo camminato a fianco della popolazione valsusina e abbiamo visto con i nostri occhi cosa comporta la presenza ossessiva, massiccia, opprimente e militare delle forze dell'ordine in quel territorio. Anche noi siamo rimasti intossicati dalla centinaia di lacrimogeni che vengono sparati ad altezza uomo, anche noi abbiamo visto poliziotti sparare lacrimogeni da sopra l'autostrada mirando i manifestanti che stavano sotto. Inoltre, frequentando gli stadi italiani, sappiamo benissimo quale sia il comportamento dei celerini nei confronti degli ultras. E' per questo che ci schifa tutta la campagna mediatica di indignazione per il terribile insulto "pecorella" rivolto al carabiniere da un valsusino. Ci fa ancora più schifo la campagna di lodi e la proposta di encomio "per la professionalità" del carabiniere, che nella miglior tradizione da libro Cuore, viene dipinto come un onesto lavoratore che fa solo il suo mestiere.
Come fan notare alcuni, ci viene da pensare che la non reazione del carabiniere e relativo encomio faccia notizia, perchè è un'eccezione alla regola, ad una regola fatta di lacrimogeni ad altezza uomo, insulti (di solito il più gentile è "pezzo di merda" o "zecche"), minacce ( la più soft è "ora vi ammazziamo di botte tutti, pezzi di merda"), manganellate date con manganelli al contrario (ma in caserma non gli insegnano come si impugnano?), pestaggi di gruppo quando sei a terra indifeso, occhi "stupefacentemente" spiritati.
Di fronte a tutto ciò onestamente "pecorella" ci sembra un insulto che nemmeno i bambini all'asilo utilizzano per prendersi in giro.
Siccome magari qualcuno può pensare, che queste accuse siano immotivate, pubblichiamo questi due video, che vanno diffusi il più possibile, perchè casualmente non vengono mostrati dai tg o dai quotidiani.
Il primo mostra il pacato modus operandi delle forze dell'ordine all'interno di un bar l'altra sera in Val Susa. Il secondo mostra sempre la "professionalità" con cui i celerini trattano i giornalisti.


Dare voce allo sport di base

Come Polisportiva Independiente aderiamo a questo appello, che sta coinvolgendo parecchie realtà sportive in Italia.
Sabato 3 marzo c'è la prima riunione nazionale di questo appello. Noi non ci saremo fisicamente, però alcuni rappresentanti delle palestre popolari e delle polisportive, ad esempio la San Precario di Padova, saranno presenti.

DARE VOCE ALLO SPORT DI BASE

La crisi finanziaria colpisce il movimento sportivo di base. Le società sportive non possono più contare sul sostegno delle sponsorizzazioni delle piccole imprese, sui finanziamenti o sulle agevolazioni degli Enti Locali. I costi delle attività sono tutti sulle spalle dei praticanti e delle famiglie, che spesso non sono più in grado di sopportarli.

Con la crisi vengono al pettine i problemi strutturali dello sport in Italia: lo stato non si occupa dello sport di base, le Regioni e gli Enti Locali non hanno gli strumenti e i fondi necessari, le poche leggi e normative di settore non aiutano lo sviluppo delle attività sul territorio. Il mondo sportivo organizzato nel Comitato Olimpico viene lasciato da solo a fronteggiare le attuali difficoltà.

Eppure l’attività di promozione sportiva che noi realizziamo, ogni giorno, nel nostro territorio è fondamentale e insostituibile per vari motivi: contribuisce alla salute delle persone e a diffondere stili di vita sani; serve a prevenire diverse patologie e migliora le condizioni sociali del territorio. Svolgiamo una importante funzione sociale ed educativa senza nulla ricevere in cambio dalle istituzioni: insieme a noi crescono i ragazzi e gli adolescenti, da noi giocano insieme persone di lingua e cultura diversa, con noi gli anziani ritrovano energia e voglia di vivere. Le nostre attività migliorano l’aspetto delle nostre città. Nelle nostre sedi si discute e si decide democraticamente. Le società sportive non sono solo pratica sportiva, sono anche una scuola di cittadinanza e di partecipazione.

Ci rivolgiamo alle istituzioni per sollecitare un impegno straordinario. Ci rendiamo conto che non è il momento per chiedere finanziamenti straordinari. E’ il momento, però, di spendere bene le risorse che si destinano alle politiche sociali e a quelle per la salute, l’ambiente, l’educazione. Per questo è assolutamente necessario che una nuova cultura dello sport trovi spazio e dignità in tali programmi. Avanziamo alcune proposte innovative in ambito normativo che, a costo praticamente zero per la pubblica amministrazione, possano aiutare le società sportive a rilanciarsi e continuare ad assicurare la loro preziosa attività sul territorio:

1. Riconoscimento dell’attività sportiva come “Bene di interesse collettivo” e diritto con dignità costituzionale, così come indicato dal Libro Bianco sullo sport promulgato dall’Unione Europea nel 2007;

2. Riconoscimento del “Valore sociale dello Sport” nelle leggi di settore, a partire dai Piani Sanitari Nazionali e Regionali e dalla legge istitutiva delle Fondazioni Bancarie;

3. Sostituire la consuetudine delle gare d’appalto al massimo ribasso per la gestione degli impianti sportivi pubblici con l’affermazione di criteri fissati in Convenzioni o procedure concorsuali, capaci di valorizzare la qualità del volontariato e dell’associazionismo sportivo attivo sul territorio;

4. Premialità del “valore sociale” delle attività svolte dalle (ASD) Associazioni Sportive Dilettantistiche, con particolare riferimento alle attività di Inclusione, a quelle per le persone anziane e a quelle rivolte alla cura di determinate patologie;

5. Provvedimenti urbanistici che consentano un nuovo sviluppo dell’impiantistica sportiva e facilitino gli interventi di manutenzione e riqualificazione operati dal non profit sportivo;

6. Salvaguardia delle facilitazioni fiscali per le (ASD) Associazioni Sportive Dilettantistiche, come presupposto per il loro funzionamento e il loro sviluppo sul territorio;

7. Introduzione della limitazione di responsabilità civile per le ASD, insieme all’introduzione di normative e regolamenti di semplificazione burocratica e fiscale;

8. Riconoscimento del volontariato sportivo, accesso ai Centri di Servizio del Volontariato per la formazione dei volontari, possibilità di utilizzare i giovani del servizio civile con esplicito riferimento da parte della legge 64/2001;

9. Garanzia della proprietà dei diritti sulla comunicazione e sul marchio per gli eventi proposti dalle ASD, raccogliendo in tal senso una pressione che sta crescendo in Europa proprio da parte di associazioni sportive di base;

10. Riconoscimento delle attività formative svolte dalle ASD;

11. Riconoscimento all’attività formativa e vivaistica svolta dalle ASD nei confronti dei giovani talenti che proseguono nella carriera sportiva e professionistica. Questo riconoscimento andrà sostenuto dalle società professionistiche nei confronti delle ASD di provenienza dei giovani talenti;

12. Buono fiscale destinato alle famiglie per la pratica sportiva non professionale, agonistica e non agonistica.

Kurtis Blow e gran evento di breakdance

L'amarezza per la sconfitta con il Gambugliano è stata cancellata dalla splendida giornata dedicata alla cultura hip hop al Bocciodromo con l'esibizione di Kurtis Blow, autentica leggenda del Hip Hop e esponente della scena "old school". E' stata una grande giornata dedicata alla Breakdance, infatti Kurtis oltre ad essere un rapper è uno dei primi breakers. La collaborazione tra Palestra Independiente e Fameja Crew sta producendo eventi di grande qualità per questa disciplina. Il concerto infatti è stato anticipato, oltre da una performance di writer in giardino, da un cerchio libero dove tutti potevano breakare.
Durante il concerto Kurtis è sceso dal palco e ha invitato il pubblico a creare un cerchio, dove alla fine si è esibito alla grande anche lui, visto che, ridendo e scherzando, ha 53 anni.
Pubblichiamo il video di questo momento:


Di seguito un estratto del concerto di Kurtis Blow

Independiente-Gambugliano 1-7

Il titolo di questo post basta ed avanza. Questa partita doveva essere filmata e mostrata più volte per mostrare a tutti quello che non si deve fare quando si gioca a calcio. E' stato un festival di errori, ingenuità, che la squadra ospite, probabilmente la più forte del girone, ha sfruttato alla perfezione. Peccato, perchè nonostante il 0-3 di fine primo tempo, il secondo tempo era iniziato bene e si era rischiato di rimettere la partita in gioco, andando sul 1-3 e sfiorando incredibilmente il 2-3. Dopo aver subito in modo rocambolesco il quarto gol, la partita è praticamente finita.
Speriamo che il motto "sbagliando s'impara" sia vero e guardiamo avanti al prossimo impegno.