sabato 17 novembre 2012

Episodio di razzismo durante Altavilla-Atl. San Bortolo

Qualcuno potrebbe dire che non è una novità, qualcuno potrebbe dire che è una cosa normale. Forse è appunto per questo che la denuncia della Virtus Altavilla non ha fatto notizia.E' la dimostrazione di come il razzismo nel calcio c'è e rimane impunito. Prima di scrivere questo articolo abbiamo aspettato l'uscita del settimanale comunicato dell'Aics, per vedere se ci fosse stata una punizione, ma non abbiamo trovato nessun riferimento alla partita in questione.
Ma cosa è successo?
Basta leggere il resoconto presente sul sito della squadra dell'Altavilla, di cui vi riportiamo il link per poter leggere la versione integrale . In sostanza un giocatore indiano, Karamjit Singh, diviene per tutta la partita oggetto di epiteti come "zingaro" oppure "zingaro torna a casa tua" da parte del capitano dell'Atl. San Bortolo. A Karamjit va ovviamente la nostra più totale solidarietà e vicinanza. Abbiamo sperimentato sulla nostra pelle cosa siano gli insulti razzisti e ci battiamo quotidianamente, perchè episodi del genere non avvengano più. E' proprio per questo che bisogna cominciare a dire che non bastano più le multe, le tiratine d'orecchie o le iniziative di facciata per cercare di fermare il razzismo. Anche se lo diciamo, a partire da un campionato amatoriale, vale a tutti i livelli sino al calcio e agli stadi di serie A.  E' da anni che la Lazio o l'Hellas Verona pagano continue e salate multe per le vergogne delle loro tifoserie, eppure non è cambiato nulla. Figurarsi che effetto possono avere una squalifica o una multa di magari 10 euro nel campionato amatoriale. Probabilmente se si cominciasse a dare punti di penalizzazione per razzismo, alcune squadre, giocatori ci penserebbero due volte prima di utilizzare insulti razzisti. Il problema è che nel caso di Altavilla-Atl. San Bortolo non c'è stato nemmeno questo. Nel comunicato ufficiale dell'Aics nessuna squalifica, nessuna multa, nessun richiamo, nessun accenno, niente di niente, come se non fosse successo nulla, anche perché ovviamente l'arbitro non ha visto e sentito niente. Questo episodio in contraddizione con i valori base dello sport non merita nemmeno una riga di comunicato. Ciò fa maggiormente riflettere perchè proprio qualche settimana fa in un comunicato dell'Aics era uscito un invito ad essere più pacati sugli spalti e non insultare gli avversari, in seguito ad alcuni insulti razzisti rivolti a un giocatore del Costa D'Avorio.
Forse dare dello "zingaro torna a casa tua" ad un ragazzo indiano non è discriminatorio? O forse anche nei campionati amatoriali ci sono alcune squadre che non possono essere toccate come l'Atl. San Bortolo, ex TMA Olmo, ex-Torneo del Sabato, primo nel girone?
 

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