Qualche cenno storico su Sankt Pauli
…Il Covo dei Pirati esiste ancora e si
trova a Sankt Pauli, il quartiere di Amburgo dove i Beatles cominciarono
a farsi conoscere al mondo, altro che Opéra o Greenvich Village. Fù
inospitale fino al diciassettesimo secolo, quando affluirono i cordai,
artigiani esperti nella costruzione delle reti da pesca, da li a poco
Sankt Pauli, dal nome della chiesa che la città di Amburgo vi fece
costruire, divenne un brulicare di navi, marinai, prostitute e via vai
di humus umano.
La sua storia e il suo presente fanno di
St.Pauli la sintesi di mille sfaccettature: il porto, le case occupate, i
numerosi club di musica alternativa, il quartiere a luci rosse e
l’enorme presenza di immigrati. Lo stadio di calcio del St. Pauli è
unanimamente riconosciuto come il luogo di raccolta di queste differenti
anime, tutte accomunate però dal sentimento di ribellione. Il simbolo
ufficiale del St.Pauli è un teschio. C’è chi sostiene che tale effigie
provenga dagli ambienti dell’autonomia di Amburgo che negli anni ’70,
era già impegnata nella lotta per le occupazioni degli edifici e case
abbandonate della Hafenstrasse e chi, più romanticamente, fa risalire la
leggenda di un pirata di Amburgo, Klaus Stortebeker, che rubava ai
ricchi per dare ai poveri della città.
Che il Sankt Pauli Football Club non sia una semplice squadra di calcio, se ne accorsero, fin dagli anni ‘30, anche i collaboratori nazisti di Hitler, che ammonirono la popolazione teutonica con lo slogan: “Tedeschi difendetevi, non andate a vedere il Sankt Pauli!”…Il quartiere di Sankt Pauli ha mantenuto fede a questo slogan, vietando l’ingresso non solo allo stadio, ma in tutto il quartiere, a simbologie e vesilli nazisti o fascisti.
Che il Sankt Pauli Football Club non sia una semplice squadra di calcio, se ne accorsero, fin dagli anni ‘30, anche i collaboratori nazisti di Hitler, che ammonirono la popolazione teutonica con lo slogan: “Tedeschi difendetevi, non andate a vedere il Sankt Pauli!”…Il quartiere di Sankt Pauli ha mantenuto fede a questo slogan, vietando l’ingresso non solo allo stadio, ma in tutto il quartiere, a simbologie e vesilli nazisti o fascisti.
Pur non avendo un palmares invidiabile, i
colori del St.Pauli (il bianco e il marrone) sono costantemente seguiti
da migliaia di tifosi e simpatizzanti, non solo nella città di Amburgo
ma in tutta Europa. Lo spettacolo che si presenta agli occhi di un
tifoso occasionale, la prima volta che mette piede al Millerntor è
sicuramente “formativo”.
Sulle tribune del Millerntor-Stadion si
riversa la varia umanità del quartiere e tutti quelli che si sentono
dalla parte “diversa” del calcio milionario. Il St. Pauli è stato il
primo club a giocare contro la nazionale di Cuba per solidarietà,
organizzando anche un Mondiale per le Nazioni inesistenti e un torneo
per rifugiati politici. Controcorrente in tutto, il St. Pauli non ha mai
fatto drammi per gli scarsi risultati sportivi (solo tre promozioni in
Bundesliga, alla fine della stagione 2010/2011 è tornato in Zweite),
tenendo invece fede al suo spirito: niente sponsor che vogliono lucrare
ai danni dei più deboli, niente magnati arabi, niente
padroni…autogestione, in pratica. Sono i tifosi a dettare la linea al
presidente Stefan Orth, e ad avallare gli acquisti. Sono stati i tifosi,
anticipando l’idea dell’Ambrì, a salvare il club dalla bancarotta,
qualche anno addietro, stampando 140.000 t-shirt col teschio e le ossa
incrociate, vendute in sei settimane.
Antira Tournament Sankt Pauli 2014 - 10th edition -
Quest’anno il torneo si terrà all’interno
del Millerntor-Stadion di Sankt Pauli, da qualche anno restaurato e
riconsegnato al quartiere. Oltre allo stadio la manifestazione
coinvolgerà molte realtà del quartiere portuale di Amburgo, dallo
storico pub Jolly Roger al centro sociale Rote Flora, quest’ultimo messo
sotto attacco dalla gentrificazione e speculazione edilizia, si rese
protagonista alcuni mesi fa di una mobilitazione cittadina che
rivendicava il “diritto alla città”. L’Antira Tournament arrivato alla
decima edizione, riconosciuto da tutti come il torneo di tifoserie
antirazzista e antifascista più importante e famoso d’Europa, si pone
come obiettivo quello di far coesistere assieme realtà provenienti dal
mondo ultras di mezza Europa, da Tel Aviv a Manchester, da Bordeaux a
Minsk, con associazioni che guardano allo sport come forma di coesione,
aggregazione e veicolo di diffusione di una cultura antirazzista, anti
omofoba, includente, solidale, che trovi nello sport uno strumento che
parli direttamente alle persone abbattendo le barriere discriminatorie.
Per questi motivi noi di
Sportallarovescia.it abbiamo deciso di partecipare a questa tre giorni
sia sportivamente, organizzando la squadra di calcetto che parteciperà
al torneo, sia politicamente portando la nostra esperienza con la
campagna NoDiSex all’interno dei workshop organizzati. Cercare di
apprendere quanto più possibile da una realtà forte e radicata nel
territorio come quella di Sankt Pauli, è una prerogativa che ci poniamo;
per conoscere altre realtà europee e costruire delle relazioni che si
basino su progettualità e azioni che un domani potremmo riportare nei
nostri territori.
Cenni storici tratti da: www.stpauli.it
Per maggiori info: www.facebook.com/antirastpauli
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