martedì 26 luglio 2011

Pillole di calcio africano

In questo clima estivo pubblichiamo alcuni annedoti simpatici tratti dal libro "Scusate il ritardo - racconti di calcio africano" di Filippo Maria Ricci, interessante viaggio nel calcio africano tra Burkina Faso, Ghana, Camerun, Nigeria e Sudafrica.

Pillole magiche

Un giocatore sudafricano:" C'era un periodo che ci andava tutto storto. Allora uno dei dirigenti ci ha fatto salire su un pulmino e ci ha portato fuori città, nel bosco. Una volta scesi ci siamo trovati di fronte a un nido di termiti. Il muti-man l'ha scoperchiato, ha tirato via tutta la terra all'interno e vi ha versato una pozione magica. Ci siamo spogliati e siamo dovuti entrare nudi nel nido, e poi camminare verso il pullman senza mai andare all'indietro. I risultati sono arrivati".

Recentemente la Federcalcio tanzaniana ha multato pesantemente, 500 dollari a testa, le due principali squadre del paese, Simba e Yanga, dopo che i giocatori si erano protagonisti di una serie di episodi surreali prima e durante la gara, giocata a Dar es Salaam. Due giocatori dello Yanga non si erano fatti problemi di sorta di fronte all'esortazione del proprio mago: orinare su un punto preciso del campo dove sembrava che quelli del Simba avessero piazzato un amuleto. Le due squadre avevano fatto ritardare il calcio d'inizio di mezz'ora perchè non riuscivano ad accordarsi su chi dovesse entrare in campo per primo.

Sempre in Tanzania, due anni fa prima di una decisica sfida con il Kenya i nazionali videro apparire nel pullman che portava allo stadio uno stregone e non l'amministratore che doveva pagare loro il premio partita stabilito (140 dollari). I soldi erano andati tutti al muti-man. Il Kenya vinse 3-0: sotto accusa lo stregone.

In Zambia i Profund Warriors sembravano imbattibili tra le mure amiche. Una lunga striscia positiva. Così gli avversari si sono attrezzati. Hanno cominciato a cambiarsi nei loro pulmini e non negli spogliatoi riservati alla squadra ospite. E a evitare del tutto lo stadio, entrando in campo senza passare dall'ingresso a loro normalmente riservato, ma scavalcando direttamente la rete di recinzione. Ardito, ma evidentemente positivo: i Profund Warriors hanno cominciato a prenderle da tutti.

Terry Paine, ex giocatore inglese e allenatore in Sudafrica:"Stavo entrando negli spogliatoi quando i miei giocatori mi chiesero di non farlo:"C'è un muti sulla porta", mi dissero. Chissenefrega, pensai io, e nonostante le loro preghiere, aprii la porta ed entrai. Perdemmo 1-0, dopo 17 gare senza sconfitte".

Gary Bailey, ex portiere della Nazionale inglese e del Manchester United, nato in Sudafrica. Nelle prime tre finali di Coppa giocate a Wembley con lo United perde sempre e incassa sette reti. Allora chiede consiglio al suo vecchio muti-man sudafricano:"Attacca un nastro biancorosso alla tua porta, e un lucchetto con una chiave alle maglie della rete. All'intervallo quando cambi campo sposta tutto". Bailey esegue, il Manchester vince 4-0. Rituale ripetuto in altre due finali: altre due vittorie, sempre senza incassare gol.

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