martedì 9 novembre 2010

Sì alla Tessera del Raboso..

inizia con questo articolo su questo blog uno spazio dedicato all'approfondimento della Tessera del Tifoso. Seppur in ritardo alcune riflessioni dopo la trasferta di Novara a seguito del Lanerossi Vicenza...

Otto massimo dieci tifosi in silenzio che ogni tanto sventolano delle bandierine. Questa è l'immagine che mi è rimasta più impressa della trasferta di Novara, la mia prima nell'era della tessera del tifoso ovviamente da non tesserato. Sto parlando infatti dei tifosi vicentini presenti nel settore ospiti tesserati. In un settore adiacente, ma ben separato c'era un centinaio abbondante di vicentini non tesserati, che, nonostante la prestazione indecente del Vicenza, hanno incitato la squadra per tutta la partita. Quest'immagine spiega in modo chiaro più di tante parole quale è il vero scopo della Tessera del Tifoso. Oltre ad essere uno strumento che mescola restrizione di diritti, controllo e business, la Tessera punta decisamente ad allontanare definitivamente il pubblico dagli stadi, cercando di dirottarlo davanti a Sky e Mediaset Premium, che con i soldi dei diritti televisivi ormai dettano legge. I dati parlano chiaro, gli stadi sono sempre più vuoti, spogli e silenziosi, il numero degli abbonamenti è crollato, andare a vedere una partita dal vivo è sempre meno emozionante, stanno cancellando l'atmosfera magica di passione e divertimento di cui gli stadi sono stati sempre ricchi.

Prima di tutto è uno strumento per cancellare gli ultras con la scusa della violenza negli stadi, ma non è solo questo. Le curve, seppur con enormi contraddizioni e con numerosi eccessi, hanno sempre rappresentato delle zone libere, non soggette al controllo. Gli ultras sono stati i primi soggetti ad opporsi alle trasformazioni del calcio degli ultimi anni, al doping, alla corruzione, allo strapotere dei diritti televisivi. E' questa non omologazione a renderli scomodi, non compatibili con un modello di tifoso conforme, che deve incitare, ma non contestare, che deve esultare al gol, ma non troppo, che deve stare seduto composto come al cinema o a teatro a godersi lo spettacolo. L'obiettivo è portare i tifosi a guardare il calcio in televisione, ma siccome è brutto vedere in tv gli stadi vuoti, allora ci vuole comunque un po' di pubblico, purchè non dia troppo fastidio.
La Tessera del Tifoso è probabilmente l'ultimo e allo stesso tempo più pericoloso tassello di questo progetto partito ormai vent'anni fa. Infatti presenta alcuni passaggi giuridici pericolosi, come ad esempio il non rilasciare la tessera a chi ha condanne per reati di stadio anche in primo grado. Per fare un paragone, è come dire che può andare alle manifestazioni politiche, solo chi non ha processi per reati legati alle lotte sociali. La Tessera poi possiede un microchip, che permette di rilevare in qualsiasi momento la posizione della persona. E' un regalo ed un'occasione di guadagno per le banche, visto che si intascheranno tutte le commissioni, essendo la Tessera una carta prepagata. Chi è lo sponsor del Vicenza quest'anno? La Banca Popolare di Vicenza. Chi rilascia la "Vicenza Calcio Card"? Casualmente la Banca Popolare di Vicenza.
Tanto si è detto delle tifoserie che non l'hanno sottoscritta e delle varie forme di protesta adottate ( c'è chi ha sciolto il gruppo, chi sta fuori dagli stadi, chi non va in trasferta, chi rimane in silenzio), ma poco si è detto invece dei gruppi ultras che hanno invece sottoscritto la Tessera del Tifoso.
Tante volte l'opinione pubblica ha denunciato i legami non molto chiari tra ultras e società calcistiche, il condizionamento delle curve sulle decisioni societarie, i regolamenti di conti in stile mafioso tra gruppi ultras rivali per il controllo di una curva (vedi Milan), il giro enorme di affari che sta dietro alla vendita del materiale, al controllo e alla vendita dei biglietti delle trasferte (vedi Inter ed ancora Milan) oppure le connessioni forti e le infiltrazioni dei movimenti dell'estrema destra xenofoba e razzista nelle curve (vedi su tutti Verona), che a volte si traduce anche in rapporto privilegiato con gli amministratori locali. Emblematico sempre il caso dell'Hellas Verona, infatti non si capisce come mai le trasferte in un primo momento vietate ai Veronesi (tifoseria considerata tra le più violente), venivano poi autorizzate in seguito alle telefonate del sindaco leghista Tosi al suo collega di partito Maroni. Oltre ad alcune tifoserie(ma non i gruppi ultras organizzati), che hanno sottoscritto in massa la Tessera sull'onda dell'entusiasmo per una promozione o una campagna acquisti ambiziosa, provate ad indovinare quali gruppi ultras hanno sottoscritto la Tessera? Fatalità Inter, Milan e Hellas Verona....

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